Lo scudo di Achille:

Omero descrive il cielo stellato

Quanto a Efesto, la leggenda narra che era figlio di Era e di Zeus e fu addestrato dalla madre nell’arte di forgiare i metalli. Efesto divenne zoppo in seguito a una punizione di Zeus, che lo scaraventò giù dall’Olimpo. Da quel momento venne allevato da Teti. In seguito, Efesto si rifugiò in Sicilia all’interno dell’Etna, dove insediò la sua officina. Qui, grazie al calore della lava, poteva fondere i metalli e creare nuove armi. Inoltre, sempre secondo la leggenda, in seguito ad un rappacificamento con il padre, divenne fabbro degli dei, e aveva anche il compito di forgiare le saette con le quali Zeus puniva i malvagi.

“Cinque dell’ampio scudo eran le zone

e gl’intervalli, con divin sapere,

d’ammiranda scultura avea ripieni.

Ivi ei fece la terra, il mare, il cielo

E il Sole infaticabile, e la tonda

Luna, e gli astri diversi onde sfavilla

Incoronata la celeste volta,

e le Pleiadi, e l’Iadi e la Stella

d’Orion tempestosa, e la grand’Orsa

che pur Plaustro si noma intorno al polo

ella si gira ed Orion riguarda,

dai lavacri del mar sola divisa”

(Vincenzo Monti, Traduzione dell’Iliade Libro XVIII v. 668-679. Inizio del XIX secolo)